
Alaska
Agosto 2014
Il viaggio in Alaska, “nella terra estrema”, è stato straordinario. Oggi di ciò che ho vissuto rimangono i ricordi che tra qualche tempo, renderanno anche questa avventura unica e indimenticabile.
Partendo da Anchorage, abbiamo toccato i maggiori centri d’interesse dello Stato. Denali, Mc Carthy, Seward, Homer, il Parco del Katmai. “Forget me, not Alaska”, è questa la frase che si legge ovunque nel paese. Non a caso, la letteratura abbonda di storie che raccontano di questa terra, che pur facendo parte di una delle maggiori potenze del mondo, di occidentale ha davvero molto poco. Quando ancora non conoscevo l’Alaska, pensavo che l’esistenza di molta gente, che in passato ha messo in pericolo la propria vita sfidando la natura, a volte pericolosa, fosse una pazzia. Oggi,che ho visitato una parte di questo paese, e ho vissuto delle grandi emozioni, posso dire che è talmente forte il contatto che si ha con gli animali, la vegetazione, le foreste, i fiumi ,i laghi, che calarsi in una realtà fatta di cose semplici, essenziali, diventa naturale. È la natura che fa da padrona in questa terra. Percorri per lunghi tratti strade, che sembrano non avere una direzione, ma solo infiniti spazi. Ci si ferma a guardare il cielo e si ha la sensazione che oltre il tuo sguardo ci sia solo l’infinito, e sei incredulo quando i tuoi occhi, incrociano lo sguardo di un orsetto grizzly che gioca coccolandosi e stropicciandosi gli occhi. Per non parlare poi di cosa vuol dire trovarsi davanti alla maestosità di un ghiacciaio. Un viaggio davvero affascinante, in una terra che è un turbine di emozioni e nel raccontarla, non riesci a non parlare delle sensazioni che hai vissuto, e di quanto sia importante condividerle e viverle con gli altri.
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